I “GIORNI BANCA”: LA NUOVA FRONTIERA DEGLI INTERESSI ILLECITI

 

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Diciamocela tutta, attualmente per gli imprenditori italiani trovare commesse è sempre più difficile, se a questo si aggiunge il fatto che i clienti pagano sempre meno e la liquidità scarseggia, la gestione aziendale rischia di diventare difficile.

A soccorso delle aziende che si trovano in questa situazione, arriva il famoso “Anticipo Fatture”, uno degli strumenti principali utilizzati dagli istituti bancari per fornire liquidità agli imprenditori e che consiste nel richiedere la liquidità indicata su fatture emesse ma ancora non incassate. In poche parole l’imprenditore cede alla banca i crediti commerciali vantati verso altre aziende portati da fatture con scadenza futura.

L’importo anticipato verrà accreditato sul conto corrente dell’azienda per un periodo di tempo predeterminato, solitamente lo stesso tempo che l’azienda concede al suo cliente per effettuare il pagamento. Al termine di questo periodo la banca provvederà ad addebitare l’anticipo sul conto. Può succedere anche che l’imprenditore riesca a pagare in anticipo la somma concessa estinguendo il debito oppure può chiedere alla banca una proroga in caso di mancato incasso.

L’anticipo del credito può essere richiesto per tutte le fatture emessenon incassate e non ancora scadute, a meno che non sia la banca stessa a rifiutarle, poiché sono state emesse nei confronti di aziende insolventi, che hanno in corso situazioni finanziarie disastrate o che sono ritenute cattive pagatrici.

Purtroppo non molti imprenditori sanno che usufruire dell’anticipo fatture ha dei costi strettamente legati al tasso di interesse applicato da parte della banca all’azienda che cede il credito, oltre che al costo delle operazioni che viene applicato sugli importi ceduti. A ciò si aggiunga che la banca solitamente inserisce nell’estratto conto la voce “Giorni Banca”. In pratica l’Istituto bancario per aumentare il rendimento di ogni singola operazione, aggiunge arbitrariamente un numero di giorni a ciascun effetto in scadenza, allargando così il periodo su cui calcolare gli interessi. Maggiorando il numero dei giorni, il totale degli interessi sarà più elevato. Il numero dei giorni banca è legato anche al potere con­trattuale dell’affidato e va normalmente da 5 a 11 giorni.

 I “giorni banca” sono difficili da rintracciare sia negli estratti conto che nel documento di sintesi e pertanto non è dato all’imprenditore conoscere la reale portata dei relativi addebiti. A ciò si aggiunge che gli interessi di questi conti anticipi vengono addebitati sul conto ordinario e capitalizzano gli interessi accumulandosi a quelli della cassa.

Per evitare di incorrere in spiacevoli sorprese legate all’accumulo dei “Giorni Banca”, l’imprenditore può fare ricorso al calcolo dell’ISC, l’Indicatore sintetico di costo, o anche chiamato TaegTasso annuo effettivo globale. Nell’ISC, oltre al rimborso del capitale e al pagamento degli interessi, sono di norma incluse altre voci quali spese di istruttoria, spese di revisione del finanziamento, spese di apertura e chiusura della pratica di credito, com­missione da pagare per il servizio di incasso ecc. Tali dati possono fornire indicazioni sul numero effettivo dei giorni banca applicati ad ogni correntista per l’utilizzo del servizio di anticipo fatture.

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